Serata di sensibilizzazione
20 Marzo 2024
dalle 18:00 alle 20:00
su Zoom
Distanza ed esistenza nell’approccio gestaltico:
un esempio di pensiero non descrittivo.
con
G. PAOLO QUATTRINI
Finché c’è vita c’è distanza: è distanza l’epochè di Husserl, l’esitazione
angelica di Bateson, il vuoto fertile di Friedlander. La distanza non è un
metodo cognitivo, un atteggiamento, una pratica, è la Gestalt in carne ed ossa.
Dove c’è identità non c’è più movimento, e quindi non c’è più vita: l’identità
come categoria preminente è una evidente fissazione di stampo monoteista
(poi capitalista).
(…) Dato che ogni medaglia ha sempre due facce (che Moebius mi perdoni la
licenza poetica), l’identità a sé stessa non è che un contenitore funzionale ai
conti della spesa, e né va, né ha bisogno di andare più in là. La fine
dell’identità figlia la molteplicità, e la molteplicità il commercio, e il
commercio la civiltà. Le merci richiedono confezione, a ogni merce la sua
confezione, a ogni merce la sua identità. Sennò la pubblicità che fine farebbe?
La pubblicità è l’anima del commercio e il commercio è l’anima della civiltà:
la confezione è quindi supporto fondamentale della civiltà. Salvo poi a
confondere la confezione con la merce, l’identità con la realtà.
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