Serata di sensibilizzazione

27 Dicembre 2023
dalle 18:00 su Zoom

L’empatia e la relazione di aiuto

con
G. PAOLO QUATTRINI

L’empatia non è un evento che si limita alla comprensione, ma contiene
la confrontazione: sono due operazioni che hanno come base solidarietà
e aggressività, e richiedono un’impostazione logica che invece di
escludere gli opposti li integri. Nell’approccio gestaltico l’empatia si
vede oltre che con una funzione solidale anche con una aggressiva,
intendendo l’aggressività come la spinta per la conquista di un territorio.
Il terapeuta vuole necessariamente qualcosa per sé, anche se la sua
attenzione è che non sia qualcosa in contrasto con i bisogni contingenti e
generali del paziente: se non vuole niente non c’è, secondo l’opinione di
Brentano che teorizzo l’intenzionalità come elemento inalienabile della
vita. Se il terapeuta si limita ad accogliere il paziente e non esiste di per
sé, nella seduta le due persone finiscono per ridursi a una sola. L’empatia
implica che il terapeuta esista come persona nella relazione con il
paziente: non è possibile empatia senza questa co-esistenza. Se
riduciamo infatti la presenza a evento metodologico, la relazione si
congela in un procedimento meccanico, mentre l’empatia è un processo
vivo, uno stato d’animo che trasforma l’ascolto dell’altro in una fame
di presenza altra.

[1]Buber la chiama “il desiderio di vivere al cospetto di un Tu che non è fatto provvisorio, ma evento eterno”.

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