Published On: 27 Febbraio 2018Categories: Eventi, Eventi gratuiti, Eventi gratuiti Toscana

PROGETTO WOMEN LIFE LOVE
Dal cancro al burlesque

Firenze 5 Marzo ore 21.00

La malattia è un’ esperienza di conoscenza, che ci mette inevitabilmente di fronte alle nostre debolezze, ma che ci fa scoprire o riconfermare i nostri punti di forza. La malattia è un’esperienza di rinnovamento che ci aiuta a capire cosa vogliamo ancora e cosa non vogliamo più. La malattia è un’esperienza affettiva che ci fa incontrare nuove meravigliose persone e perderne altre. La malattia è un’esperienza di trasformazione, che ci impone di amare un corpo diverso. La malattia è una esperienza in cui si prova paura, gioia, rabbia, dolore, sorpresa. La malattia è un’esperienza in cui a volte ci sentiamo estremamente soli e a volte sentiamo la presenza affettuosa degli altri. La malattia è un’esperienza che ci offre tanti momenti di condivisione con altre persone, che la stanno vivendo come noi. La malattia è tutto questo e tanto altro ancora. Tutto quello che abbiamo temuto o sperato, sognato o realizzato è per tutte noi molto importante. Tutto quello che abbiamo temuto o sperato, sognato o realizzato lo dobbiamo trattare con grande rispetto. Tutto quello che abbiamo temuto o sperato, sognato o realizzato lo possiamo fare conoscere agli altri: far vedere e sentire che la malattia è una esperienza complessa, sfaccettata, dirompente, una cosa intima e una rivoluzione. (Francesca Sanità)

L’idea del progetto Women Life Love è nata durante la malattia di Francesca. Nella primavera del 2012 scopre di avere un carcinoma al seno. Come molte altre donne inizia i percorsi di riabilitazione del Ce.Ri.On., indispensabili per lei nel periodo delle cure e dopo. Grazie alla malattia ribalta la sua vita: il suo lavoro consiste nel condurre laboratori di teatro sociale, lascia l’associazione fondata molti anni prima e insieme a persone a lei molto care dà vita ad Arbus, Associazione di Promozione Sociale. Pensa ad un progetto, a qualcosa che la proietti in un futuro: la volontà è quella di trasformare l’esperienza della malattia in altro, in qualcosa di vitale, emozionante, bello e di condividere questa trasformazione con altre donne, donne della stessa famiglia, sorelle e di portare al pubblico un’ idea diversa della malattia oncologica. Parla di questa sua forte necessità con l’amica Alessandra Gori psicologa, psicoterapeuta conduttrice dei gruppi di teatro-terapia e con le due responsabili del Ce.Ri.On. Maria Grazia Muraca medico chirurgo e Giovanna Franchi psiconcologa, professionisti di riferimento di Francesca. Nasce così “Women life love. La malattia oncologica come esperienza di vita” laboratorio e spettacolo teatrale con pazienti oncologiche. Il desiderio di realizzarlo è febbrile ma si scontra con la realtà, fino a quando Maria Grazia e Giovanna non mettono in contatto Francesca con Michele Di Grande. Michele, neurologo la cui esistenza è dedicata al ricordo della cara moglie Carla, si entusiasma e prende a cuore “Women life love”. Siamo pronte: Alessandra con l’aiuto delle volontarie di Donna come Prima contatta tutte le signore che hanno partecipato ai gruppi di teatro-terapia del Ce.Ri. On.. A Villa delle Rose dedichiamo un pomeriggio alla presentazione del progetto; facciamo degli incontri individuali con le pazienti che desiderano seguire questa avventura e nel maggio del 2015 partiamo! Francesca conduce il laboratorio, pensa allo spettacolo; iniziamo le prove, supportata da Alessandra, che ogni mese incontra le “attrici” per discutere e riflettere su ciò che viene messo in campo. Alessandra segue gli aspetti psicologici del progetto e somministra dei questionari che misurano qualitativamente uno degli obiettivi di “Women life love”: trasformare un’esperienza traumatica e subita, in occasione per sensibilizzare il pubblico al tema della malattia oncologica e alla prevenzione.
E’ nato così IL MIO CORPO E’ UN’OPERA D’ARTE ed è nata così La cooperativa delle soubrettes, un gruppo di donne che hanno fatto insieme questo percorso, che hanno voluto provare a trasformare la loro esperienza di malattia in altro. E’ stato ed è un percorso molto intenso, emozionante, in alcuni momenti difficile e spesso, spessissimo molto divertente. Abbiamo avuto la fortuna di ridere e piangere di tutto ciò che ci è successo e ci sta ancora succedendo. Con noi sono
state Alessandra Gori che ci ha “ricompattate” nei momenti più complicati e Roberta Lovino che ci ha fotografate. Per la realizzazione di questo spettacolo abbiamo avuto la fortuna di avere anche il preziosissimo contributo di Chiara Guarducci, Marco Ulivieri, Leonardo Granchi, Lorenzo Marini, Marco Falai, Viola Panik che hanno messo a nostra disposizione la loro professionalità con grande attenzione e amore.
Dal 2014 al 2017 ci siamo incontrate ogni settimana, inizialmente per conoscerci, poi per trovare un modo di rappresentare tutto quello che mettiamo in scena con IL MIO CORPO E’ UN’ OPERA D’ARTE, infine per provare, provare e riprovare, preparare le repliche e portare avanti il nostro spettacolo che è arrivato alla nona rappresentazione e che è stato visto da 2000 persone. Uno spettacolo che dopo il preziosissimo sostegno di Michele Di Grande e dei contributi di Ispo e Lilt si sta autofinanziando grazie alla partecipazione degli spettatrice vengono ad assistere allo spettacolo.
La malattia oncologica è stata al centro del nostro lavoro, la malattia nei suoi mille aspetti, con tutte le sue sfaccettature, la malattia con tutte le persone che ci ruotano intorno; abbiamo provato ad affrontare ciò che è emerso dai nostri vissuti, dalle nostre riflessioni e dai nostri racconti, abbiamo provato a metterlo fuori da noi a dargli una forma, a renderlo comunicabile, visibile, percepibile.

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