Published On: 12 Ottobre 2012Categories: Gestalt Blog

Pubblicato il 12 ottobre 2012

In questi giorni l’IGF ricorda Aldo Rapex, che è morto da poco.
La sua scomparsa lascia in tutti noi un grande vuoto e una grande tristezza, non abbiamo perso solo un “collaboratore e un tutor” ma anche un grande amico, un prezioso compagno di momenti di vita, una persona sempre disponibile per tutti e capace di far sentire ognuno a suo modo speciale.
Più di qualsiasi cosa pensiamo parlino di lui i tanti pensieri e ricordi che sono giunti in questi giorni in Istituto e di cui con piacere vi facciamo partecipi.

Lascio che i se si stacchino da me di Verena Lazzarini
Sorridi,
parli calmo a quella bambina
di cui sempre mi chiedi,
che ti sta tanto simpatica.
Tu hai visto la paura nei suoi occhi,
la fame di vita.
Con sguardo aperto
l’hai presa per mano.
Nello spazio nuovo
che le hai offerto,
ha ripreso il cammino con fiducia.
Tante volte ti ha ringraziato.
Ancora una volta ti dice:
“grazie Aldo”.

…”In questo week-end, peraltro interessantissimo ed estremamente stimolante, ho ripensato spesso ai momenti in cui ho visto Aldo, e soprattutto al Rebirthing a Zagarolo, dove abbiamo riso, scherzato, ballato e “lavorato insieme” per generare un figlio. Ne ho un ricordo gioioso, risento la sua risata nelle orecchie e rivedo il suo sorriso sornione. Accanto a questo ricordo, quello dell’anno scorso, a Gallipoli. Un Aldo diverso, silenzioso, quasi assente o, forse, chiuso in un suo mondo a parte. Comunque sia, mi auguro che adesso sia da qualche parte, in pace, e scelgo di ricordare il suo sorriso, la sua risata e il nostro “gioco di coppia”. Voglio ricordarlo così”…
Giulia Checcucci

Scegliere di Gianfranco Proietti
Aldo, ha “scelto” di partire per un posto dove il dolore non fosse per lui più così opprimente. Che sia anche per noi sempre permesso di scegliere, in qualsiasi momento della vita e in qualsiasi situazione! Anche se per chi resta tale scelta possa risultare un abbandono.
Difficile per me  pensare che non ce l’abbia fatta a restare, mi sento privato di un amico e anche se alcuni momenti erano segnati dalla tristezza per le sue difficoltà, tanti altri, ricordo, erano ricchi di battute ironiche e di piacevoli commenti. Sempre critico con la ragione e un pò scettico di cuore, ma sempre vicino compagno, quando si trattava di progettare viaggi o di sederci attorno ad un tavolo. In questo gli dico ancora grazie per la compagnia e per quella magnifica bottiglia di Porto che bevemmo assieme in una serata dello scorso anno.
Anche se preferiva la solitudine, qualche volta mi cercava per trovare un appoggio o solo un pò di distrazione, sempre gentile e disponibile, mai sopraffattorio. Amava il racconto dei miti, in questi ritrovava quel tanto di sè che riecheggiava con la loro storia. Ora, in questa lotta tra Eros e Thanatos ha vinto quest’ultimo, ma non è detto che questo mistero non includa aspetti positivi come quello di poter ricordare Aldo come uomo sempre ricco di calore e di umanità
Ciao Aldo,
Gianfranco

“Che strano! Stamattina mi sono svegliata pensando a lui … Non so perché, forse perché ieri nella mia seduta di psicoterapia parlavo di solitudine, appartenenza e libertà, dello scotto che si paga a esser troppo idealisti e coerenti con le proprie idee e questi sono temi nei quali, pur “sfiorandoci”, mi sono sempre trovata d’accordo con Aldo. Mi sono sempre sentita accolta da lui, quando nello “scontro” con altre persone e idee della scuola, riuscivo a incontrare un orizzonte aperto, disinteressato ai giochi di potere, direttamente in contatto con l’ “essenziale”. In questo senso è stato per me maestro di vita: mi ha sempre incoraggiato a seguire la strada della libertà, anche se spesso la più scomoda e sconveniente. Un giorno, mi sono avvicinata a lui, chiedendogli: “Aldo, dimmi, lo vedi anche tu? Ma il re è nudo?” Lui mi sorrise sorprendendosi che avessi scelto lui per questa domanda… E dicendomi: “Si, non preoccuparti, non sei tu ad esser diventata cieca”…
Due o tre estati fa, ci incontrammo a Vulcano, eravamo vicini di barca: chi va in barca a vela sa cosa significa incontrare qualcuno che conosci per mare, è emozionante! Tra un saluto e una parola condividemmo il desiderio e l’idea di un progetto di gestalt & vela, convenendo che i due stili di vita avessero molti punti in comune, primo tra tutti: la libertà!  …Ciao Aldo!”
Ileana Ambrosio

     

Condividiamo con voi, infine, una poesia che Aldo teneva nella sua stanza: un piccolo “prezioso” dono per tutti noi.

 TI AUGURO TEMPO

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo perchè te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.

(Poesia Indiana)

“Il tempo non esiste più per te!”…
Anna Ravenna

* Foto in evidenza di Antonello Montemurro